Cassa Forense nel 2022

3/2021 SETTEMBRE - DICEMBRE

Valter Militi

Care Colleghe e cari Colleghi, abbiamo salutato pochi giorni fa la fine dell’anno 2021 e l’arrivo del 2022.

Avremmo sperato di farlo liberi dalle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, ma purtroppo non è stato così. Il numero ancora alto di contagi e l’arrivo delle nuove varianti del virus ci costringono a reinventare il concetto di normalità.

Mentre scrivo, i notiziari ci dicono che la variante Omicron si diffonde rapidamente e che l’alto numero di contagi e di quarantene/isolamenti si ripercuote sul funzionamento di tutte le attività produttive. Almeno per un po’ di tempo ancora, purtroppo, saremo costretti ad applicare regole di prudenza particolari per fronteggiare il virus.

La graduale ripresa socio-economica, conseguente alla massiccia campagna vaccinale, consente, però, di guardare al nuovo anno con prospettive migliori rispetto a quelle degli ultimi due. Il 2022 sarà estremamente impegnativo per il nostro ente, concentrato ad individuare efficaci ed efficienti strumenti – in tutti i settori di interesse – per fronteggiare le nuove emergenze e le mutevoli condizioni professionali.

L’obiettivo principale resta la sostenibilità del sistema previdenziale e su tale tema vi è una costante attenzione, anche in termini prospettici, considerato il quadro generale e le criticità che riguardano il sistema paese e, in particolare, la nostra professione. Le riforme non devono spaventare, se tese a dare solidità e maggiori garanzie al sistema previdenziale. Una riforma, ancor prima che un insieme di disposizioni, deve necessariamente contenere un efficace e strutturato indirizzo strategico teso a coniugare le esigenze degli iscritti di corrispondere una congrua e sostenibile contribuzione con la necessità per l’ente di garantirne i diritti, sul piano previdenziale e assistenziale. La oggettiva solidità patrimoniale raggiunta da Cassa Forense consente di concentrarci su questo piano, per migliorare la struttura e prevenire futuri scenari demografici negativi.

Stiamo quindi studiando gli opportuni interventi strutturali che assicurino “resilienza” al sistema, anche di fronte a eventi che comportino uno “shock” economico come la pandemia da Covid-19, preservandone le caratteristiche di equità, sostenibilità e flessibilità. Ciò, fermo restando i vincoli legislativi e quelli dettati dalla giurisprudenza, con particolare riferimento alla tutela dei diritti quesiti e delle aspettative. Altra priorità è rappresentata dall’impegno sui temi del welfare. È noto che molti avvocati hanno redditi estremamente contenuti, con giovani e donne che avvertono le difficoltà maggiori, e che la nostra categoria ha necessità di ripensare i modelli organizzativi, ottimizzare i costi, trovare nuovi spazi professionali.

Il Paese sta investendo sullo sviluppo e sulla crescita anche grazie alle rilevanti risorse del Pnrr. Non dobbiamo perdere queste opportunità: la realizzazione di una Piattaforma Digitale Unificata per l’Avvocatura consentirà di agevolare l’esercizio della professione mediante l’utilizzo gratuito da parte di tutti gli iscritti degli strumenti utili per svolgere l’attività e richiesti dalle norme di legge.

Le risorse destinate all’assistenza vanno indirizzate per sostenere nel modo migliore, oltre la sfera professionale dell’Avvocato, quella della famiglia – con particolare attenzione alla genitorialità – e della salute, utilizzando le norme di sistema ed intervenendo nei diversi settori anche attraverso lo strumento dei bandi annuali. A tal fine, si auspica una rapida approvazione, da parte dei Ministeri vigilanti, del nuovo Regolamento dell’Assistenza, approvato dal Comitato del Delegati nel 2021, con l’intento di rendere il sistema più duttile ed efficiente e le procedure più snelle e trasparenti. In linea con quanto previsto dagli altri Enti si è introdotto, in maniera diffusa, il principio di legare gli interventi di welfare ad una sostanziale “regolarità contributiva” nei confronti della Cassa.

Dopo la pubblicazione in G.U. Serie Generale n. 278 del 22/11/2021 è entrato in vigore il 1° gennaio 2022 il Regolamento sulle Società tra Avvocati: testo che disciplina i criteri e le modalità operative, sotto il profilo previdenziale, cui devono attenersi gli avvocati che scelgono di svolgere la professione in forma societaria, evitando distorsioni ed elusioni contributive.

Nell’analisi complessiva delle tematiche di interesse, uno specifico riguardo continuerà a essere posto al contenimento dei costi di gestione. In quest’ottica è stato adottato il “piano dei fabbisogni del personale per il triennio 2022/2024” che delinea un’evoluzione dell’organico dell’Ente in linea con lo sviluppo delle attività strategiche legate alle complesse dinamiche che involgono i settori dedicati alla Previdenza ed all’Assistenza, dalle iscrizioni ai pensionamenti. Nella gestione del patrimonio, Cassa Forense proseguirà anche per il 2022 utilizzando il modello asset-liability management – ALM – delle attività e passività, in linea con i suggerimenti prudenziali forniti dagli organi di vigilanza.

La politica di investimenti si conferma incentrata sulla trasparenza delle procedure adottate, sulla capacità e professionalità del team dedicato, adeguatamente potenziato, mantenendo attenzione alle tematiche ESG. Sì da poter assicurare, in linea con quanto avvenuto anche in questi difficili anni, un positivo rendimento del patrimonio. Nel 2022 sarà attuata la prima fase del progetto di recupero crediti che il Consiglio di Amministrazione ha avviato per il biennio 1/10/2021 - 30/9/2023, che riguarderà circa 100.000 professionisti per importi complessivi stimabili in circa 470 milioni di euro. Il piano di recupero è finalizzato a ricondurre a regime gli accertamenti contributivi e a risolvere progressivamente il problema degli insoluti. Ciò anche nell’interesse degli iscritti stessi che potranno, così, regolarizzare tempestivamente la propria posizione contributiva, utilizzando lo strumento dell’accertamento per adesione nonché accedendo a specifici piani di rateazione.

sul fronte dei pagamenti contributi la sperimentazione avviata nel 2021 relativa all’utilizzo dell’F24 ha dato buoni risultati e prevediamo di estenderla nel corso del 2022 anche ad altri istituti. È stato avviato inoltre a fine 2021 il nuovo sistema tramite la piattaforma denominata PagoPA, in linea con le previsioni legislative che impongono anche agli enti previdenziali privati di utilizzare la modalità unica di incasso e pagamento prevista per le pubbliche amministrazioni. Il PagoPA sostituirà gradualmente nel corso del 2022 tutte le altre forme di pagamento e potrà coesistere solo con il modello F24.

Tante le attività compiute, tante quelle da programmare per essere sempre più attenti alle esigenze dell’Avvocatura. L’impegno va profuso anche sul piano politico, sui settori che direttamente o indirettamente coinvolgono le libere professioni, anche attraverso la condivisione di misure e azioni poste con le altre casse di previdenza, nell’ambito delle attività svolte da ADEPP. Iniziamo dunque con fiducia e determinazione il nuovo anno, con la giusta consapevolezza delle criticità da affrontare e da risolvere, ma anche e soprattutto con la convinzione che le sfide vanno unitariamente affrontate per il bene comune e per il futuro da assicurare alle nuove generazioni.

Un futuro previdenziale solido e sostenibile, ma anche un presente attento alle esigenze degli Avvocati e, in particolare, delle fasce più deboli.