Il presente e il futuro dell’Avvocatura
2/2018 MAGGIO - AGOSTO
Andare avanti. Sempre. È questo uno degli imperativi della società postmoderna. Vale nell’economia, nella politica, nella cultura, nelle libere professioni. Cassa Forense non si opporrà a questa esigenza di cambiamento, frutto di trasformazioni continue e di nuovi paradigmi. Vogliamo essere parte integrante di questi processi e dei nuovi modelli sociali, essere protagonisti dell’evoluzione della società insieme a tutti gli iscritti. Sono convinto che non sia possibile andare avanti verso obiettivi ambiziosi se non ci si ferma a riflettere sul percorso effettuato finora, su ciò che è stato costruito. È indispensabile comprendere se la direzione intrapresa è quella giusta o no. È indispensabile verificare fino in fondo se chi è più in difficoltà, per tanti motivi, avrà la possibilità di intraprendere traiettorie di reale mobilità verso l’alto, di miglioramento delle proprie condizioni. Fermarsi, dunque, per ripartire con fiducia verso nuovi traguardi. Il 21 giugno scorso si è svolto a Roma l’evento annuale di Cassa Forense.
Quest’anno abbiamo deciso di mettere al centro della riflessione pubblica due temi strettamente interconnessi: la situazione attuale dell’Avvocatura in Italia, fotografata in maniera precisa e puntuale dal Rapporto di ricerca che il Censis ha elaborato per conto del nostro Ente, e quello dello sviluppo futuro della professione forense e del ruolo dei liberi professionisti nelle politiche europee ai fini di una maggiore crescita economica. È importante conoscere il sistema dei finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione dei professionisti sia direttamente che attraverso le Regioni. È importate sapere quali sono le modalità di accesso ai bandi, anche in considerazione del fatto che occorre tener conto delle esigenze delle categorie professionali se si vuole implementare l’attività produttiva del nostro Paese. Faccio spesso riferimento ad un concetto espresso da Luigi Einaudi: “conoscere per deliberare”. È vero che molte volte ho rivolto al mondo politico e alle istituzioni l’invito a una conoscenza più approfondita delle problematiche che riguardano l’Avvocatura, ma so che questo è innanzitutto una bussola per me in quanto Presidente e per i Colleghi che fanno parte degli Organi collegiali di Cassa Forense.
La massima di Einaudi si deve tradurre per noi in un metodo d’azione.
Proprio per questo motivo, il 21 giugno ci siamo messi innanzitutto all’ascolto. Un ascolto attento e attivo. Il rapporto annuale sull’Avvocatura italiana redatto dal Censis ci ha fornito un quadro generale sulla situazione dell’Avvocatura nel nostro Paese e della percezione che di questa ha il cittadino comune. Molti sono gli spunti che l’analisi di questi dati ha offerto: dall’indagine è infatti emersa una categoria alle prese soprattutto con i problemi delle sue componenti più deboli, i giovani e le donne. Giovani e donne che hanno però espresso una fiducia maggiore degli altri colleghi nel proprio futuro professionale. Siamo convinti dunque che il lavoro che Cassa Forense sta portando avanti stia iniziando a dare i suoi frutti, anche se sappiamo che il lavoro da fare è ancora tanto. Non vogliamo procedere da soli: come di consueto, le Rappresentanze dell’Avvocatura hanno accolto il nostro invito e il 21 giugno ci hanno ancora una volta dato l’occasione per sviluppare un dialogo aperto e costruttivo sulla situazione e sulle nuove esigenze della nostra professione.
Non smetterò mai di sottolineare quanto sia importante che l’Avvocatura sia unita e che tutti gli organismi che la rappresentano, seppur con le differenze che li caratterizzano, continuino a remare nella stessa direzione. Questo è proprio ciò che, posso dire con piacere, è emerso da questa giornata d’incontro. Erano presenti all’evento numerosi esponenti della politica nazionale ed europea: assessori e presidenti di regione, deputati, senatori, il Sottosegretario alla Giustizia on. Jacopo Morrone ed il Presidente del Parlamento europeo on. Antonio Tajani. Un plauso particolare va alla Commissione CF Lab Europa di Cassa Forense, che ha organizzato la seconda parte della giornata, durante la quale abbiamo potuto vedere le iniziative messe in campo dalle Regioni per permettere ai liberi professionisti l’accesso ai fondi europei e individuare insieme ai rappresentanti politici alcune possibili soluzioni da adottare per migliorarne la fruibilità.
Non posso fare altro che esprimere la mia soddisfazione riguardo allo svolgimento dell’evento e alla risonanza che questo ha avuto nel mondo dell’Avvocatura e sui media nazionali e locali. Ancora una volta Cassa Forense è riuscita nell’intento di porre all’attenzione del mondo politico e degli organi di rappresentanza della nostra categoria le problematiche principali che riguardano la professione dell’avvocato. Le risposte sono arrivate e continueranno ad arrivare.