Siamo onde dello stesso mare…
1/2020 GENNAIO- APRILE
Ci sono eventi che non si vorrebbe mai dover vivere, pagine che non si vorrebbero mai dover scrivere.
L’attuale momento di emergenza nazionale e mondiale per il Coronavirus è uno di questi.
Il mio editoriale di questo numero della nostra rivista è dedicato infatti all'emergenza che stiamo vivendo. Un’emergenza sanitaria, economica, sociale. Come av-vocato e presidente di Cassa Forense, ma prima ancora come uomo, vorrei tentare di dare voce al dolore, alla sofferenza e alle difficoltà che stiamo vivendo.
Siamo privati di tante cose e delle libertà fondamentali, isolati nelle nostre case, lontani dagli affetti e dalla nostra vita quotidiana, con la paura di ammalarci e, in molti casi, affranti dal dolore per la perdita delle persone care morte per il virus o a causa del virus. Non dimentiche-remo le immagini della lunga fila dei mezzi dell’esercito carichi di bare a Bergamo. E non dimenticheremo nemmeno l’eroico sforzo del personale medico, sanitario, della protezione civile, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che hanno dato e stanno dando il loro eccezionale contributo al nostro Paese. Non dimenticheremo la solidarietà arrivata da più parti: il messaggio che ha accompagnato le mascherine arrivate dalla Cina “siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino” resterà nei cuori di molti di noi.
Oltre alle perdite umane ci sono anche le perdite economiche. L’Italia, insieme agli altri paesi dell’Ue, sta cercando di far fronte alle necessità finanziarie con-seguenti al blocco delle attività produttive e lavorati-ve. Sappiamo bene che le perdite economiche sono e saranno ingenti. Saranno paragonabili a quelle di una guerra probabilmente.
Il mondo del lavoro si è fermato. Tranne che per po-chi settori essenziali e strategici, lo stop ha paralizzato le attività di tutti, comprese quelle legate alla giurisdizione. L’avvocatura, come in generale il mondo delle professioni, ha subito danni enormi.
Insieme ai componenti del Consiglio di Amministrazione, ai Delegati, ai lavoratori di Cassa Forense ci siamo messi fin da subito al lavoro per cercare di dare una riposta alle tantissime richieste di sostegno giunte dagli iscritti. Abbiamo va-rato alcune iniziative immediatamente operative, altre sono allo studio dal punto di vista della sostenibilità economica e della compatibilità attuariale.
Il nostro obiettivo è adottare misure opportune ed utili per la nostra categoria, tanto nel breve quanto nel lungo periodo. Siamo in emergenza, la vocazione istituzionale di Cassa Forense, la sua “mission” di gestire la previdenza e l’assistenza per e degli avvocati impone di fare scelte oculate. Ogni scelta che possiamo, vogliamo e dobbiamo compiere richiede i tempi tecnici necessari a garantire i doverosi approfondimenti giuridici e finanziari prima che il Consiglio d’Amministrazione e il Comitato dei Delegati possano adottare i provvedimenti più opportuni e realizzabili nel concreto.
Sono stati differiti tutti i termini degli adempimenti dichiarativi e contributivi. Abbiamo varato nuove misure assistenziali per contributi alle locazioni degli studi professionali, per garantire l’accesso degli iscritti al credito, nuove convenzioni bancarie di credito agevolato. Abbiamo rinnovato ed esteso la polizza sanitaria con specifiche coperture per il Covid19, ampliato il fondo per i superstiti e titolari di pensioni dirette cancellati dagli albi. Abbiamo istituito una convenzione con AON, per offrire consulenza tele-fonica o di video-consulto a tutti gli iscritti con sin-tomi riconducibili all'epidemia. Stiamo gestendo la procedura di erogazione del bonus di 600 euro riconosciuto ai liberi professionisti dal Decreto interministeriale del 28 marzo 2020, anticipando le risorse economiche.
Infuria la tempesta e il compito di condurre in porto la nave in mezzo ai flutti è arduo, ma noi tutti in Cassa Forense, ciascuno nel proprio ruolo, facciamo del no-stro meglio per il bene dell’avvocatura intera: donne, uomini, giovani e meno giovani, del nord, del centro e del sud Italia.
Desideriamo fermamente che l’aiuto di Cassa Forense sia trasversale a tutti gli iscritti, sia pure in modo differenziato e rispettando la gravità del-le situazioni individuali. Le risorse già disponibili per l’assistenza verranno utilizzate per il sostegno all'avvocatura in questa emergenza sanitaria. In coerenza con il quadro normativo vigente e con le disposizioni statutarie e regolamentari, ci adopereremo per reperire risorse aggiuntive da impiegare per fronteggiare tutte le necessità degli iscritti. Stiamo analizzando i possibili interventi sia sotto il profilo contributivo, sia sotto il profilo più strettamente assistenziale e di supporto alla professione. Siamo aperti al confronto e ascoltiamo i suggerimenti di tutti coloro che desiderano contribuire costruttivamente per il bene dell’Avvocatura. Per essere più forti, dobbiamo restare insieme, lavorare con spirito di fiducia e collaborazione reciproca per superare le difficoltà. #Andràtuttobene se #Restiamouniti.