Welfare e casse di previdenza
1/2021 GENNAIO-APRILE
Lo studio dedicato dalla nostra Rivista ai sistemi previdenziali delle Casse dei liberi professionisti, volto ad analizzare i temi della contribuzione, delle prestazioni e dell’iscrizione all’Ente, ha suscitato la curiosità di conoscere ed approfondire, parallelamente, il sistema assistenziale, anche allo scopo di trarre dalle scelte adottate utili spunti di riflessione.
Anche con riferimento al tema dell’assistenza, lo studio ha riguardato i medesimi Enti previdenziali già oggetto dei precedenti approfondimenti: e ciò non solo per ragioni di coerenza sistematica, ma soprattutto per le analogie e similitudini che tali enti presentano con la Cassa di previdenza forense.
Prima di passare ad un esame più dettagliato della materia, preme però evidenziare due aspetti.
Da un lato, è risaputo che il welfare può essere inteso come il complesso di politiche sociali, in prima istanza prevalentemente pubbliche, messe in atto per garantire a tutti i cittadini, assistenza e benessere, se necessario anche ricorrendo all’utilizzo di servizi ritenuti indispensabili a migliorarne le condizioni di vita.
Dall’altro, è altrettanto innegabile che negli ultimi anni il sistema del welfare pubblico abbia attraversato, e stia attraversando tuttora, una fase di crisi: l’aumentata complessità dei bisogni, l’invecchiamento di una popolazione sempre più anziana, i mutati rapporti tra le generazioni e, ancora, crisi economica, crescita del debito e necessità di porre limiti di spesa alla finanza pubblica hanno reso necessaria una “rivoluzione interna” a questo modello, rendendo sempre più evidente anche il ruolo cruciale di enti e/o di soggetti privati.
Le crisi degli ultimi anni hanno mostrato una progressiva riduzione dello spazio di intervento dello Stato Sociale, sia in termini di risorse che di natura organizzativa, ed è quindi lungo questa via che si è sviluppato il welfare complementare, che comprende, tra l’altro, anche quello offerto ai propri iscritti dalla casse di previdenza. Un welfare che, naturalmente, non deve e non può sostituirsi a quello pubblico, ma che deve servire come strumento di politica economica e sociale, riuscendo a rispondere alle accresciute esigenze dei liberi professionisti.
Con tale ottica si sta dunque indubbiamente diffondendo una nuova sensibilità anche da parte degli Enti previdenziali, che hanno compreso come adeguate e diversificate misure di welfare possano altresì rinsaldare il rapporto fiduciario con l’iscritto che sta attraversando un momento particolare del proprio percorso lavorativo.
L’analisi sulle Casse Professionali esaminate (Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri; Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinari; Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti; Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti; Ente Nazionale di previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro; Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) ha evidenziato che esse non solo prevedono istituti e offrono misure di sostegno del tutto affini ma organizzano lo stesso sistema di welfare in modo del tutto similare.
Tutti gli Enti previdenziali menzionati, per esempio, offrono ai loro iscritti un’assistenza sanitaria attuata grazie alla stipula di polizze gratuite che danno diritto, in caso di necessità, a ricevere prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private convenzionate, ottenendo il rimborso o il pagamento della prestazione direttamente da parte dell’assicurazione. Tutte le polizze prevedono che l’iscritto possa ampliare la copertura di base (a totale carico dell’Ente) con l’acquisto di piani integrativi, per sé e per i familiari, variamente formulati.
MISURE A SOSTEGNO DELLA MATERNITÀ E PATERNITÀ
Una particolare attenzione viene riservata, da parte degli Enti esaminati, alla tutela della maternità, per la quale, oltre alla tradizionale “Indennità”, in alcuni Enti previdenziali, sono previste anche altre misure di sostegno.
La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti, per esempio, prevede, in aggiunta alla indennità di maternità, un “contributo a sostegno della maternità”, che viene erogato d’ufficio a seguito del provvedimento di attribuzione della predetta indennità. Tale contributo è pari a 1/12 dell’80% del reddito netto professionale dichiarato nell’anno precedente a quello dell’evento e il suo importo non può essere inferiore ad € 1.775,00.
In ogni caso la somma del contributo e dell’indenni- 5 tà di maternità riconosciuta non possono superare € 25.469,60. Il medesimo Ente prevede altresì un contributo complementare all’indennità di maternità.
Tale contributo può essere richiesto dalle iscritte che hanno percepito o hanno diritto a percepire l’indennità di maternità presso un altro Ente di previdenza obbligatoria. Il contributo (per il quale è previsto un limite nel minimo e nel massimo) è pari alla differenza tra l’importo calcolato a titolo di indennità di maternità che avrebbe erogato la Cassa in assenza del medesimo diritto maturato presso altra Gestione previdenziale obbligatoria e l’indennità percepita o alla quale si ha diritto, in forza dell’iscrizione presso altro Ente di previdenza obbligatoria.
L’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi prevede un c.d. “Pacchetto Maternità”, cioè una protezione assicurativa che consente alle iscritte ENPAP in gravidanza, di accedere gratuitamente a una serie di prestazioni sanitarie di profilassi pre e post parto. Più precisamente si tratta di una polizza sanitaria integrativa, che permette di avere accesso ad un pacchetto di esami e interventi di riabilitazione (ecografie, analisi clinico chimiche da protocollo, amniocentesi, villocentesi, visite di controllo ostetrico-ginecologiche, ecocardiografia fetale, colloqui psicologici post parto) per un controvalore massimo di 2.000,00 €. Tutte le psicologhe iscritte ENPAP sono automaticamente coperte, indipendentemente dal reddito o dall’anzianità di iscrizione. Le coniugi e le compagne conviventi degli iscritti e delle iscritte ENPAP sono coperte solo se a loro favore è stata attivata la polizza sanitaria Garanzia A di EMAPI (Ente di Mutua Assistenza per i professionisti italiani).
Infine, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro sostiene la maternità e la genitorialità dei propri iscritti attraverso apposite facilitazioni per l’aggiornamento, il miglioramento e il perfezionamento della preparazione professionale, in particolare nel periodo di minor presenza presso lo studio.
Allo scopo, l’Ente finanzia appositi corsi di aggiornamento professionale effettuati con modalità di e-learning e, tramite l’abilitazione riconosciuta dall’Enpacl e comunicata alle interessate con la nota di accoglimento della indennità di maternità.
Le professioniste possono accedere ad un’apposita piattaforma informatica dove possono acquisire, gratuitamente, un pacchetto di formazione composto da vari moduli a scelta. Nell’ambito del tema trattato, una menzione particolare spetta alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri e alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti.
Entrambe infatti prevedono l’indennità di paternità, sotto forma di estensione della tutela al padre nel periodo in cui sarebbe spettata alla madre libero professionista o per la parte residua, in caso di morte o grave infermità della madre, abbandono del bambino da parte della madre e affidamento esclusivo al padre.
Per gli iscritti ad Inarcassa, inoltre, dal 1° gennaio 2018 è previsto l’assegno di paternità in favore dei padri liberi professionisti, erogabile per il periodo in cui la madre non abbia diritto ad analoga indennità (per esempio, in quanto madre non lavoratrice).
Nel solco delle misure appena esaminate si colloca anche il contributo per la paternità e la genitorialità previsto dall’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi che assicura agli iscritti che stanno per diventare genitori, anche nel caso di coppie omosessuali, un assegno di 1.000,00 euro all’ingresso in famiglia di ogni figlio. La misura è finalizzata a facilitare la presa in carico congiunta del bambino neo arrivato da parte dei due genitori, consentendo anche una maggiore libertà di scelta alle famiglie circa la suddivisione dell’impegno di accudimento. Vuole, poi, essere un modo per liberare una parte delle energie delle donne, attribuendo anche al partner la possibilità di prendersi cura del piccolo, soprattutto nel primo periodo, grazie al contributo economico stanziato.
MISURE A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA
La tutela della famiglia rappresenta, comunque, un’esigenza molto sentita nel welfare delle Casse di previdenza. Rispondono a tale bisogno i sussidi alla genitorialità, previsti dall’Ente di Previdenza e Assistenza dei Veterinari, consistenti in un contributo economico per asili nido, baby-sitter e scuole dell’infanzia (quest’ultimo solo in caso di adozione ed entro i 6 anni del bambino).
Il sussidio che può essere richiesto solo per spese già sostenute e fino a € 300 mensili, per un limite massimo di 8 mesi, può essere erogato, oltre che a favore di tutte le Veterinarie iscritte all’Albo, anche ai padri Medici Veterinari (nei casi di morte, grave infermità della madre, abbandono o affidamento esclusivo del bambino al padre).
Sempre in quest’ottica si collocano inoltre le misure che prevedono borse di studio per i figli degli iscritti. In questo ambito, mentre l’Ente di Previdenza e Assistenza dei veterinari eroga contributi economici a favore dei figli dei Medici Veterinari per i risultati conseguiti all’esame di maturità e negli studi universitari, l’Ente di Previdenza degli psicologi eroga ai figli di iscritti deceduti o divenuti inabili allo svolgimento dell’attività professionale, assegni di studio con importo diverso a seconda che i beneficiari frequentino le scuole superiori (€ 2.500,00) o corsi universitari o di specializzazione (€ 5.000,00).
La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti eroga un contributo allo studio riconosciuto a seguito della partecipazione al bando di concorso che la Cassa emana annualmente per i figli di iscritti o pensionati, ovvero per i figli superstiti con diritto alla pensione, che abbiano frequentano con profitto, nell’anno precedente a quello di emanazione del bando, istituti, scuole e università statali o legalmente riconosciuti dallo Stato.
All’interno del nucleo familiare una particolare attenzione viene riservata alle condizioni di disabilità. Le forme di tutela previste, però, sono diversificate: Inarcassa riconosce un sostegno economico per l’assistenza di figli disabili, sia per disabilità prevista al comma 1 dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, sia per disabilità “grave” prevista al comma 3 dell’art. 3 della medesima legge.
Il sussidio per figli disabili consiste in un importo annuale deliberato e liquidato con assegno mensile, anche cumulabile con altri trattamenti assistenziali e previdenziali riconosciuti per la stessa disabilità, ma il suo importo sarà ridotto della corrispondente somma erogata da altro Istituto previdenziale a favore dell’altro genitore. La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti riconosce annualmente al dottore commercialista con figli portatori di handicap o malattie invalidanti un contributo che per l’anno 2021 è pari a € 7.800,00.
L’Ente di previdenza degli psicologi aiuta gli iscritti che hanno coniugi e familiari in condizione di inabilità con una specifica forma di assistenza. Infatti, nel caso in cui il coniuge o il familiare di primo grado dell’iscritto, fiscalmente a suo carico, si trovi in condizione di non autosufficienza e sia ospitato presso strutture di riabilitazione e assistenza, ovvero sia colpito da inabilità temporanee o permanenti e che necessiti di assistenza domiciliare, l’ENPAP offre un contributo economico sulla spesa sostenuta per la retta annuale di dimora o per l’assistenza domiciliare, sino a un massimo di importo mensile previsto dal bando per l’annualità di interesse. Una forma particolare di tutela in casi di disabilità familiari è quella offerta dall’Ente di Previdenza dei veterinari attraverso la misura denominata “Adesso e dopo di noi”.
Si tratta di una misura previdenziale, innovativa nel panorama degli Enti del settore, con cui l’Enpav, per far fronte al particolare affaticamento fisico e psicologico dovuto al sommarsi dei compiti assistenziali/ familiari a quelli lavorativi, fornisce al Medico Veterinario genitore di figli disabili, prestazioni pensionistiche agevolate e ai figli disabili, supporto assistenziale intervenendo sulle pensioni di reversibilità. In particolare all’iscritto che ha prestato assistenza presso la propria abitazione, per almeno 18 anni, al figlio disabile, si riconosce la possibilità:
• di conseguire la pensione anticipata all’età di 60 anni (invece che 62)
• di vedersi riconosciuti tre anni di contribuzione aggiuntiva. Per chi ha prestato assistenza al figlio disabile per meno di 18 anni si riconosce la possibilità:
• di vedersi riconosciuto 1 anno di anzianità per ogni 6 anni di assistenza continuativa (i periodi superiori a 5 anni e sei mesi sono equiparati a 6 anni).
Invece, per quanto riguarda i figli disabili orfani di entrambi i genitori è previsto un aumento della quota percentuale di pensione di reversibilità, in modo da garantire loro di mantenere lo stesso tenore di vita.
La quota percentuale aumenta:
• dal 60% all’80%, in caso di unico titolare
• dall’80% al 100% in caso di due figli, di cui almeno 7 uno disabile. La misura coinvolge i figli maggiorenni inabili a proficuo lavoro e i figli minorenni e maggiorenni studenti riconosciuti disabili ai sensi della L. 104/92.
Altra condizione oggetto di tutela è quella rappresentata dalla situazione di non autosufficienza in cui versi il pensionato.
In proposito le misure adottate sono diversificate in quanto l’Ente di Previdenza dei veterinari eroga (in aggiunta alla pensione) ai pensionati e i pensionandi di invalidità e inabilità, già titolari di Indennità di Accompagnamento INPS e in possesso di determinati requisiti (impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, cecità assoluta, necessità di assistenza continua per impossibilità di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita) una “Indennità di Non Autosufficienza” per 12 mesi che è pari a € 513,70 mensili (Anno 2021) in caso di titolarità di reddito ISEE del nucleo familiare del richiedente pari o inferiore a € 15.424,00 e a € 308,36 mensili (Anno 2021) per reddito ISEE del nucleo familiare del richiedente superiore a € 15.424,00.
Analoga misura è prevista anche dall’Ente di Previdenza degli psicologi che riconosce un contributo a favore dei pensionati che si trovino in condizione di non autosufficienza e siano ospitati presso case di riposo pubbliche e private per anziani, cronici o lungodegenti, ovvero che siano colpiti da inabilità temporanee o permanenti e che necessitino di assistenza domiciliare. L’erogazione, parametrata al reddito del nucleo familiare dichiarato nell’anno precedente, è costituita da un contributo economico sulla spesa sostenuta per la retta annuale di dimora o per l’assistenza domiciliare, sino a un massimo di importo mensile previsto dal bando per l’annualità di interesse.
La Cassa di Previdenza dei Dottori commercialisti, invece, prevede per le situazioni di non autosufficienza una misura di maggiore ampiezza in quanto, da un lato, essa è fruibile non solo dai pensionati ma anche dagli iscritti non pensionati, dall’altro la condizione di non autosufficienza può riguardare anche i familiari dell’iscritto e del pensionato.
Tale misura, infatti, può essere richiesta dagli iscritti o dai pensionati della Cassa per l’assistenza a se stessi o per i familiari legati da vincolo di coniugio o di parentela in linea retta di primo grado nonché dagli iscritti o pensionati di invalidità della Cassa per l’assistenza ai fratelli e alle sorelle, a condizione che il destinatario dell’assistenza risulti nello stato di famiglia e a carico dell’iscritto o del pensionato della Cassa. Si tratta di un contributo di partecipazione (che per l’anno 2021 ammonta nel massimo a € 600,00 erogabile per 12 mesi) alle spese sostenute per l’assistenza domiciliare prestata da personale infermieristico o da collaboratori domestici a persone che versano in uno stato di non autosufficienza, in quanto impossibilitate a svolgere autonomamente almeno tre dei seguenti quattro atti della vita quotidiana: lavarsi, nutrirsi, deambulare e vestirsi.
MISURE A SOSTEGNO DELLA PROFESSIONE
Molto articolati sono gli interventi che le varie Casse di previdenza attuano a sostegno dell’attività professionale. Si va dal contributo di partecipazione – riconosciuto dalla Cassa di Previdenza dei Dottori commercialisti – alle spese sostenute nelle fasi di avvio, specializzazione, aggiornamento e sviluppo dell’attività professionale riconosciuto a seguito della partecipazione ai bandi di concorso che la Cassa emana annualmente, ai contributi economici, erogati dalla Cassa di Previdenza dei Geometri, per la partecipazione a corsi professionali di aggiornamento e di specializzazione, al fine di sostenere l’adeguamento delle competenze dei geometri alle crescenti richieste del mercato e agevolare l’accesso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro. Altre Casse, nell’ambito degli interventi per il sostegno alla professione prevedono “Prestiti d’Onore per i giovani” o comunque finanziamenti, allo scopo di sostenere l’accesso e l’esercizio dell’attività professionale degli iscritti.
Inarcassa, per esempio, indice annualmente un bando – rivolto agli iscritti con meno di 35 anni di età o alle professioniste madri di figli in età prescolare o scolare fino all’età dell’obbligo –, che consente il finanziamento, con il 100% degli interessi in carico a Inarcassa, tramite convenzione con l’Istituto Banca Popolare di Sondrio, per le spese di avvio dell’organizzazione dello studio professionale (acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali necessari allo svolgimento dell’attività professionale).
L’Ente di Previdenza degli psicologi ha deliberato il “Progetto Microcredito”, cioè una forma di finanziamento fino a 100.00,00 €, tramite prestito per sostenere l’attività professionale degli psicologi e lo sviluppo del ruolo della professione, basato sulla valutazione di un business plan che va presentato contestualmente alla domanda. Una misura del tutto peculiare è il Fondo Rotativo stanziato dalla Cassa Geometri per agevolare gli incarichi professionali ai geometri da parte dei Comuni. Il Fondo anticipa, infatti, per conto dei Comuni – che spesso non hanno a disposizione le necessarie risorse finanziarie, tecniche e/o personale qualificato – gli oneri professionali da sostenere per l’affidamento di questi incarichi.
Per accedere al Fondo Rotativo è necessario che il Collegio territoriale abbia attivato una convenzione con un ente pubblico per sviluppare, ad esempio, operazioni di censimento, Due Diligence, efficientamento energetico, regolarizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale e accatastamento dei fabbricati.
Per essere selezionati dal Collegio ed essere inseriti nell’elenco per l’affidamento dell’incarico da parte del Comune, il geometra deve essere iscritto all’Albo e alla Cassa di Previdenza e deve essere in possesso del documento che attesti la regolarità contributiva del professionista nonché della polizza di Responsabilità Civile Professionale. Infine un’iniziativa del tutto innovativa nell’ampio panorama del welfare delle Casse di Previdenza è quella adottata dall’Ente di previdenza dei veterinari attraverso la misura denominata Tiè, acronimo di Talenti incontrano Eccellenze.
Grazie a tale iniziativa i giovani laureati in Medicina Veterinaria – i Talenti – possono svolgere un tirocinio professionale di 6 mesi presso soggetti ospitanti – le Eccellenze –. Ogni tirocinante percepisce da Enpav un contributo mensile di € 500,00 ed è affiancato da un tutor che supervisiona la realizzazione del progetto. Pertanto, possono partecipare a Tiè due categorie: i partecipanti (giovani neolaureati per i quali verrà valutato il curriculum scolastico) e i soggetti ospitanti (professionisti esperti e strutture e strutture veterinarie).
MISURE A SOSTEGNO DELLA SALUTE
Come già evidenziato, tutti gli Enti previdenziali analizzati hanno stipulato polizze sanitarie, gratuite per gli iscritti, che prevedono una copertura economica delle spese affrontate per i grandi interventi chirurgici e per i gravi eventi morbosi con la possibilità di acquistare piani integrativi. Accanto alla Polizza sanitaria alcune Casse di previdenza riconoscono anche una particolare indennità in caso di malattia o infortunio. È il caso di Inarcassa che corrisponde un’indennità giornaliera al verificarsi di un effettivo ed accertato stato di totale inabilità dell’iscritto all’esercizio dell’attività professionale.
L’indennità è erogata per l’intero periodo di inabilità assoluta che deve avere una durata minima superiore a 40 giorni. O dell’Ente di Previdenza degli psicologi che riconosce un’indennità per periodi di malattia o infortunio fino a 180 giorni, con una franchigia di 6 giorni (non vengono mai indennizzati i periodi di malattia inferiori ai 7 giorni e i primi 6 giorni di ogni periodo di malattia).
Altre Casse, invece, pur non prevedendo specifiche misure in caso di malattia o infortunio dell’iscritto, fanno rientrare questi eventi nella più ampia categoria delle Provvidenze straordinarie. Tale previsione è quella adottata dall’Ente di Previdenza dei veterinari che eroga una tantum contributi economici ai Medici Veterinari in stato di bisogno, ossia in precarie condizioni economiche a causa di infortunio (non legato ad attività sportive), malattia, invalidità del figlio, o eventi di particolare gravità (ad esempio calamità naturali).
Anche la Cassa di Previdenza dei dottori commercialisti garantisce un intervento economico in caso di bisogno riconosciuto al verificarsi di condizioni particolari quali: - eventi straordinari dovuti a caso fortuito o forza maggiore con rilevante incidenza sul bilancio familiare; - interruzione dell’attività professionale per almeno 3 mesi a causa di malattia o infortunio per le interruzioni terminate entro il 05/08/2020 e per almeno 2 mesi a causa di malattia o infortunio per le interruzioni terminate successivamente il 05/08/2020; - decesso dell’iscritto o del pensionato che ha determinato gravi difficoltà economiche al coniuge o ai figli 9 superstiti.
Infine, l’Ente di Previdenza dei consulenti del lavoro prevede provvidenze straordinarie che possono essere erogate sia all’iscritto che al coniuge e ai familiari titolari di pensione di reversibilità e indiretta, in presenza di circostanze o situazioni di notevole gravità quelle derivanti da: calamità naturali, furto o incendio del materiale e dell’attrezzatura dello studio, purché non dipendenti da dolo o da colpa grave, tali da impedire e/o compromettere il normale esercizio della professione, malattie, infortuni e situazioni di tale bisogno che determinino condizioni di particolare disagio economico dell’iscritto o pensionato e dei suoi familiari, decesso dell’iscritto o del pensionato quando determini uno stato di tale disagio economico per i familiari superstiti da compromettere le minime esigenze di sussistenza.
CONCLUSIONI
All’esito dell’analisi del sistema assistenziale adottato dalle Casse dei liberi professionisti esaminate, non può non esprimersi un particolare apprezzamento per alcune misure. In particolare, può essere valutato in chiave assolutamente positiva il contributo a sostegno della maternità previsto dalla Cassa di Previdenza dei dottori commercialisti non tanto perché rappresenta un unicum nel panorama assistenziale, ma soprattutto perché prevede un contributo di maternità che si aggiunge a quello ordinario che, essendo quantificato per legge, non potrebbe autonomamente essere aumentato per scelta dei singoli enti previdenziali. In particolare tale misura potrebbe rivelarsi un utile strumento anche allo scopo di ridurre il divario reddituale di genere, che risulta particolarmente accentuato proprio in quelle fasce di età nelle quali le professioniste si dedicano alla cura dei figli. Altrettanto positiva pare la misura denominata “Talenti incontrano Eccellenze” prevista dall’Ente di Previdenza dei veterinari che, con un tirocinio retribuito, “premia” i giovani professionisti con un brillante curriculum universitario che si affacciano al mondo del lavoro. Da queste misure (ma anche da altre, per esempio quella denominata “Adesso e dopo di noi”) le Casse di previdenza potrebbero ricevere degli importanti spunti di riflessione, naturalmente con la consapevolezza che le esigenze e le necessità dei iscritti sono diversificate anche a seconda della attività professionale svolta.