Antonio Pileggi (a cura di), Il diritto del lavoro dell’emergenza epidemiologica Edizioni LPO - Iuridica Edizioni Distribuzioni, Roma, 2020
2/2020 MAGGIO - AGOSTO
Il libro, agile, ma denso, curato da Antonio Pileggi (in versione e-book digitale), supplemento al fascicolo n. 3-4 di Lavoro e Previdenza Oggi (meritoria rivista di diritto del lavoro e previdenziale di vecchia data, di taglio teorico e pratico, diretta dallo stesso Curatore) ha il pregio di raccontare, in maniera chiara e precisa, il diritto del lavoro nello stato d’eccezione dell’emergenza epidemiologica causata dal virus Covid-19, nell’immediatezza degli eventi, gravissimi ed inaspettati, che si sono verificati nel nostro paese.
L’introduzione del Curatore pone, in sintesi, in un quadro sistematico e di insieme, tutti i temi offerti dai singoli Autori all’attenzione del lettore: dalle azioni di contenimento del contagio come factum principis; al divieto dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e alla sospensione delle procedure di licenziamento collettivo, con la prospettazione di scenari apocalittici per i licenziamenti post-pandemici. L’analisi degli ammortizzatori sociali con funzione di distanziamento sociale anticontagio (termine, negativo, sotto diversi profili, che abbiamo imparato a conoscere e a praticare) viene effettuata con un sguardo alla necessaria semplificazione delle procedure della loro concessione, che è colpevolmente mancata. Non priva di importanza è la considerazione dei lavoratori “atipici” nel contesto delle tutele apprestate da quello che il Curatore, con termine efficace, definisce diritto del lavoro pandemico, che viene indicato come protocollo di sicurezza ex art. 2087 c.c. per l’intero sistema produttivo.
La giustizia del lavoro in quarantena, uno dei problemi che più ha messo in affanno gli operatori del settore, chiude le riflessioni introduttive del Curatore. «Per il mondo del lavoro in quarantena, è stato precipitosamente allestito, come una sorta di ospedale giuridico da campo, un diritto del lavoro dell’emergenza epidemiologica, o pandemico, destinato ad essere smantellato e, se mai, riallestito alla prossima pandemia provocata da un’umanità che sembra non volersi emendare e non vede l’ora che tutto finisca per “puntare ad una globalizzazione più spinta di prima”. Nell’era dell’antropocene non è un segnale incoraggiante che tra le prime attività ad essere affrancate dal lockdown (già il 14 aprile 2020) figurino “silvicoltura ed utilizzo aree forestali”.
Del tutto inaspettatamente, il giurista del lavoro si è trovato ad armeggiare un diritto del lavoro e della previdenza sociale da “stato di guerra” anzi, peggio, da “stato di emergenza epidemiologica” perché mai, nemmeno in tempo di guerra, erano stati adottati interventi così drastici e generali». Queste parole di (cauto) pessimismo di Antonio Pileggi ci invitano a camminare nel campo arato dei temi trattati dagli Autori. Non è possibile dare conto, in una recensione meramente descrittiva di questa opera, di tutti i temi, con articolati contenuti, affrontati dai singoli Autori. E tuttavia la scelta degli argomenti mette a fuoco quello che possiamo definire il decalogo dei diritti dei lavoratori e delle imprese nella emergenza sanitaria epidemiologica da Covid-19.
Le assunzioni sono esaminate da Anna Buttafoco, che approfondisce il tema del potenziamento delle risorse umane per fronteggiare l’emergenza sanitaria, e in questa prospettiva analizza le modalità di reclutamento e le tipologie contrattuali. Lo smart working nel settore privato (Nicola De Marinis, sull’obbligazione di lavoro in regime di emergenza epidemiologica, e Laura Foglia, sull’emergenza lavoro e il lavoro in emergenza) e nel settore pubblico (Maria Cristina Cataudella, su questa tipologia “emergenziale” nelle amministrazioni pubbliche, e Paolo Iervolino, sulla ricaduta negativa di questo strumento nel processo di privatizzazione del pubblico impiego) è il tema fondamentale di un altro modo di lavorare che tutti noi, non solo i lavoratori subordinati, abbiamo sperimentato, talvolta, anche con successo e appagamento personale.
Permessi, congedi e malattia sono un trittico di situazioni soggettive di tutela del lavoratore nella situazione emergenziale data. Le disposizioni a favore dei lavoratori destinatari dei benefici previsti dalla L. n. 104 del 1992 sono analizzate da Paolo Sordi. Anna Maria Battisti, invece, prende in considerazione i congedi, con felice espressione coniugando la specialità di questi con la ordinarietà dei bisogni. «Quarantena, permanenza domiciliare fiduciaria e malattia» è il titolo che dice tutto del tema trattato da Francesco Rondina. Il tema cruciale del diritto del lavoro emergenziale del tempo presente è quello della sicurezza sul lavoro, anche per le giuste istanze di tutela dei lavoratori e le motivate ansie di adeguata e non illimitata responsabilità dei datori di lavoro, posizioni contrapposte nella situazione attuale, quando invece dovrebbero essere convergenti. Sabrina Cassar analizza la rete dei protocolli di sicurezza anti-contagio; mentre Domenico Mezzacapo affronta la complessa materia delle misure in tema di distanziamento sociale, dei dispositivi di protezione individuale e della sanificazione dei locali aziendali, completando la sua analisi con l’esame del rifiuto del lavoratore di eseguire la sua prestazione a fronte dell’inadempimento datoriale.
Le misure di sostegno al reddito dei lavoratori autonomi e atipici (Giovanni Guglielmo Crudeli), le (ulteriori) misure di sostegno economico per i lavoratori agricoli e per quelli operanti nel settore dello spettacolo (Francesco Belmonte), il fondo per il reddito di ultima istanza per lavoratori e professionisti iscritti agli enti di previdenza obbligatoria (Grazia Maggi) costituiscono il corposo capitolo delle indennità previste a tutela dei lavoratori. I trattamenti di integrazione salariale sono illustrati da Domenico Mesiti (tutela previdenziale temporanea speciale dei lavoratori), Giovanni Fiaccavento (integrazioni salariali speciali, come un primo tentativo di universalizzazione delle tutele) e da Cinzia De Marco (cassa integrazione guadagni in deroga).
Sul tema del licenziamento, dopo l’inquadramento di carattere generale di Francesca Chietera, Pasquale Passalacqua analizza i limiti al potere datoriale di licenziare, mentre i licenziamenti collettivi e individuali al tempo del coronavirus è l’argomento sviluppato da Antonio Preteroti e Angelo Delogu. Francesco Marasco (meccanismi sospensivi degli obblighi previdenziali in contesti emergenziali) e Riccardo Fratini (proroga dei termini di richiesta di disoccupazione agricola, Naspi e Dis-Coll) esaminano il tema relativo a sospensione e proroghe dei termini previdenziali.
Il tema dei termini processuali, che completa il libro, è titolo riduttivo degli ampi temi che sono presi in considerazione: la giustizia del lavoro “ripensata” nella stagione dell’emergenza e il ruolo della tutela cautelare (Lorenzo Maria Dentici) e i provvedimenti concernenti la sospensione dei termini e delle attività processuali e lo svolgimento dei procedimenti urgenti (Sergio Galleano). Un’ultima notazione non priva di significato è la dedica al suo Maestro Sergio Magrini, che l’allievo interpella per conoscere, dal suo dire ironico, cosa effettivamente sia questo diritto dell’emergenza epidemiologica, con le discussioni, fatte anche di sarcastiche battute, tra Salvatore Hernandez e Matteo Dell’Olio: il tutto in un dialogo ideale, mai interrotto, con loro, di Antonio Pileggi, al quale dobbiamo essere grati anche di questo affettuoso ricordo.