B. Baldin - G. R.Stumpo Nuovi modelli organizzativi e strumenti per lo studio professionale

1/2018 GENNAIO - APRILE

A cura di Michelina Grillo

Collana prontuari Filodiritto, 2017, pagg. 335, € 49,00

 È in libreria il volume recensito che, per la materia trattata, costituisce un valido strumento per evitare responsabilità per i professionisti e non solo. Il volume è strutturato in 4 sezioni. Le prime 2 sezioni del libro sono incentrate sulle norme della famiglia ISO 9000, sui sistemi di gestione qualità ed in particolare sulla norma UNI EN ISO 9001 ed. 2015 oltrechè sulle diverse e più significative norme tecniche complementari alle sue previsioni, ad alto valore aggiunto per l’efficienza strategica e manageriale di Studio. Si aggiunge la sezione 3 finalizzata a presentare alcuni dei principali argomenti su cui può essere interessante focalizzare la propria attenzione per favorire la proiezione prospettica di Studio e ad anticipare alcune delle principali sfide dei prossimi anni.

Completa il volume l’ultima sezione 4; che riporta interviste, case history e testimonianze ad alto valore aggiunto sul piano esplicativo e concettuale, rilasciate da istituzioni rappresentative di settore e/o di categoria, studi certificati, organismi di normazione, certificazione ed accreditamento dei sistemi di gestione ampiamente intesi, società di consulenza ed associazioni che hanno fatto della promozione della “cultura della qualità organizzativa”, la loro missione. Inizia a diffondersi in modo sempre più ampio la consapevolezza circa la necessità, anche da parte degli studi legali, di approfondire la conoscenza di tecniche e di modelli operativi che conferiscano all’attività professionale una sempre maggiore efficienza e quindi possano tradursi in preziose opportunità per fidelizzare la clientela, rendendo un servizio maggiormente qualificato e competitivo, anche in termini di rispetto di procedure e standard qualitativi predefiniti. In tale direzione si muovono i testi che affrontano in modo chiaro e divulgativo, ma con la necessaria competenza, tali nuove tematiche. Il volume recensito nasce proprio dall’esigenza, avvertita dalle autrici, di avvicinare gli Studi professionali all’ultima edizione 2015 della norma internazionale e tecnica UNI EN ISO 9001:2008 (Sistemi di gestione per la qualità – requisiti), che, come noto, rappresenta lo standard più riconosciuto al mondo per lo sviluppo di modelli di efficienza e che consente alle Organizzazioni di qualsiasi natura, dimensione e tipo, di dotarsi di un modello di management efficiente (il SGQ – Sistema di Gestione per la Qualità) e di conseguire la “certificazione di qualità”. Malgrado la valenza universale della norma tecnica richiamata, nel mercato delle libere professioni - che in Italia conta secondo le ultime stime quasi 1.500.000 professionisti autonomi - gli Studi professionali certificati a norma ISO 9001 non superano ad oggi il centinaio, a fronte di oltre 22.500 aziende di prodotto e servizio dei principali settori merceologici di riferimento, che sono già diversamente certificate in base alle sue disposizioni, ed il cui numero è in costante e progressivo aumento. Eppure anche per il settore professionale vi sono interlocutori di mercato – di certo le maggiori aziende, ma anche la PA - che conoscendo i vantaggi applicativi e le garanzie offerte dallo standard tecnico, richiedono agli studi, e tra essi anche agli studi legali, la dimostrazione dell’esistenza di un modello organizzativo efficiente interno, o della certificazione UNI EN ISO 9001, quale parametro rilevante a fini di selezione o punteggio in bandi o gare; o ancora per il mantenimento del rapporto fiduciario nell’affidamento di incarichi. Le professioni, e tra esse soprattutto quella legale, con le sue peculiarità e tradizioni, hanno sempre manifestato generali e forti resistenze a considerare, sia pure soltanto a fini organizzativi e strategici, l’opera professionale assimilabile ad un “servizio” e a comprendere l’utilità dell’adozione e applicazione di uno standard operativo, e questo è imputabile a numerosi fattori, tra i quali in primo luogo l’errata convinzione secondo la quale viene fatto di pensare che le previsioni dello standard tecnico valgano per una azienda e non già per uno studio in cui operano liberi professionisti, la cui attività quotidiana si reputa erroneamente non essere in alcun modo assimilabile e riconducibile a modelli.

Ancor di più questo accade se lo studio è di dimensioni contenute. L’approccio alla tematica della certificazione di qualità è stato quindi sin qui stato molto più che tiepido. È oggi però inevitabile, ed anzi addirittura consigliabile, adottare un approccio agile e proattivo a fronte alle nuove prospettive emergenti (industria 4.0. Internet delle cose, Smart working, reti collaborative, Big data etc.) e tutto ciò richiede il cercare di assumere una visione prospettica della professione, predisporsi con interesse e non con ostilità al cambiamento, essere dispo nibili all’innovazione ed all’investimento di risorse, anche e forse soprattutto nelle nuove tecnologie dell’informazione e relative misure di sicurezza. Nel volume in esame si vuole chiarire al Professionista in modo approfondito, ma al tempo stesso semplice ed efficace, come le norme ISO, con le quali ci troviamo sempre più spesso a confronto, siano fruibili sia da una azienda, sia da uno Studio professionale, vuoi per realizzare un autonomo e mirato Sistema di Gestione, vuoi diversamente per addivenire ad un SGI (Sistema di Gestione Integrato) con quello ISO 9001. Da una lettura attenta e non pregiudizievolmente ostile, ma anzi affrontata con il desiderio di comprendere dove e come poter intervenire sulla nostra realtà professionale per migliorare quanto offriamo ai nostri clienti e al tempo stesso anche la nostra qualità di “servizio” ma anche di vita, sono certa che ciascuno saprà trarre da questo volume, dai contenuti per noi apparentemente alieni, molti utili spunti.