Cinelli-Giubboni Lineamenti di diritto della previdenza sociale

1/2018 GENNAIO - APRILE

A cura di Leonardo Carbone

Il volume di Maurizio Cinelli e Stefano Giubboni offre una trattazione autorevole ed essenziale del diritto della previdenza sociale, italiano ed europeo, che seppure pensata – per il suo taglio sintetico – per le esigenze della didattica universitaria, risulta di grande interesse anche per un pubblico più vasto, certamente composto da tutti gli operatori del diritto chiamati a confrontarsi con tale complessa materia. Gli autori riordinano, infatti, negli aspetti salienti, la trama complessa del diritto della previdenza sociale muovendo da una ricostruzione dei principi costituzionali e delle regole fondamentali del sistema previdenziale, per poi illustrare i contenuti delle diverse forme di protezione sociale. L’opera si chiude con una trattazione – sincretica e trasversale – delle diverse forme di previdenza di origine negoziale, che si segnala per gli spiccati tratti di originalità rispetto alla manualistica tradizionale. Il volume – come scrivono gli autori nella presentazione – non solo ambisce ad essere, ma è effettivamente un’opera nuova e innovativa, nella quale Cinelli e Giubboni riversano una lunga esperienza comune di studio e di ricerca in materia di diritto della previdenza sociale. Ad entrambi gli autori è comune, infatti, l’orientamento metodologico, e comuni sono, prima ancora, le scelte di valore delle quali anche un’opera divulgativa,come quella che qui segnaliamo, non può che essere espressione. Il libro, infatti, come gli stessi autori sottolineano nella loro presentazione, muove da (e si mantiene rigorosamente dentro) una visione costituzionale che colloca al centro del sistema previdenziale i valori della solidarietà e dell’eguaglianza sostanziale, contro una diffusa tendenza culturale e politica a ridimensionarne la essenziale funzione pubblica; con il pensiero rivolto, dunque, ad una società che ambisca ad essere effettivamente libera e democratica. Non è quindi un caso che il libro sia dedicato alla memoria di Stefano Rodotà