Ida Grimaldi, Unioni civili e convivenze. Le tutele alla luce della evoluzione normativa e giurisprudenziale Pacini Editore, 2022, pp. 200

1/2022 GENNAIO - APRILE

A cura di Leonardo Carbone

È in libreria, per i tipi della Pacini Editore, il volume recensito curato da una “esperta” in materia, in quanto l’autrice si cimenta – e con successo – ancora una volta su una materia di attualità, approfondendo le tutele delle unioni civili e convivenze, alla luce della evoluzione normativa e giurisprudenziale.

Il libro, infatti, offre un aggiornamento sull’evoluzione della nuova legge sulle unioni civili e convivenze, analizzando gli impatti che detta normativa ha avuto nel nostro Ordinamento, anche rispetto alle varie pronunce giurisprudenziali successive alla sua entrata in vigore.

Il volume, oltre ad analizzare la normativa sulle unioni civili e sulle convivenze di fatto in tutti i suoi aspetti, ne vaglia anche gli impatti successivi nel nostro ordinamento sotto tutti i profili, quali quelli giuslavoristici, previdenziali e successori, fornendo ampia analisi delle prime pronunce giurisprudenziali ove ampio è il dibattito, soprattutto in tema di filiazione.

Il volume inizia (capitolo I) con l’analisi della disciplina delle unioni civili, regolamentata nella prima parte della Legge 76/2021 (articolo, commi da 1 a 35) sia nella fase della sua costituzione, sia nella sua fase patologica, ovvero quella dello scioglimento dell’unione civile. Ampio spazio viene dato alle questioni patrimoniali, in particolar modo alla disciplina relativa all’assegno di divorzio, ai suoi presupposti, analizzando la sua evoluzione, il “revirement” della Corte di Cassazione n. 11504/17 fino all’intervento delle Sezioni Unite con sentenza n. 18287/2018 e l’applicazione concreta di detta disciplina alle unioni civili… ed alle prime pronunce della giurisprudenza in tema di assegno nelle unioni civili.

Il libro “prosegue” (capitolo II) con l’analisi relativa alla disciplina delle convivenze di fatto, cui è dedicata la seconda parte dell’art. 1 della Legge 76 del 2016, commi da 36 a 65, nata dall’esigenza di positivizzare i diritti dei conviventi sulla scorta di quanto dottrina giurisprudenza hanno elaborato, pur in assenza di riferimenti normativi, per offrire un valido sistema di tutele: rilevanza, definizione e prova della convivenza di fatto; diritti specifici di assistenza reciproca; diritti sulla casa di residenza comune.

L’autrice offre schemi di raffronto tra la disciplina delle Unioni civili e quella delle convivenze di fatto, per poi dedicarsi all’innovativo istituto dei contratti di convivenza, offrendone una descrizione anche da un punto di vista operativo.

L’autrice conclude l’argomento evidenziando il ruolo dell’avvocato che “non dovrebbe mai travalicare i confini della sobrietà professionale, il che si traduce, nella forma, in uno stile asciutto a tutto vantaggio della chiarezza e della comprensione del cliente, e nella sostanza in una manifestazione di deontologia nutrita di valori e di competenze reali.

A fronte della legge… si pone pur sempre la persona che, proprio perchè in una posizione di debolezza, di dubbio, di esitazione, si affida all’avvocato, contando non certo sulla sua abilità di destreggiarsi nei percorsi ambigui delle norma, ma chiedendo competenze e capacità, coniugate con impegno, rispetto, responsabilità.

Questo l’avvocato deve dare nella sua veste di garante all’interno dei contratti di convivenza, e di questo deve rispondere alla sua etica professionale”. L’opera analizza anche gli aspetti successori della nuova normativa, analizzando sia la posizione successoria della parte unita civilmente sia quella del convivente di fatto. Altro tema di estremo interesse trattato all’interno dell’opera (capitolo IV), è quello relativo agli impatti previdenziali e giuslavoristici che la nuova normativa ha sia in tema di unioni civili sia in tema di convivenze di fatto.

Ampia disamina è dedicata alla casistica giurisprudenziale relativa a congedi parentali, divieto di licenziamento e pensione di reversibilità. Altro tema trattato è quello della filiazione (capitolo V), oggetto di ampio dibattito sin dall’entrata in vigore della legge.

L’autrice offre una disamina delle previsio- ni applicabili in materia di figli alle unioni civili e alle convivenze, dei richiami fatti alla disciplina codicistica, alle leggi applicabili non senza evidenziare i vuoti normativi tuttora presenti.

Se è vero, da un lato, che ai figli delle coppie conviventi si applicano le norme del codice civile relative all’affidamento, al mantenimento dei figli, così come previsto con l’entrata in vigore del decreto filiazione, ancora molti dubbi e incertezze permangono per le coppie same sex.

Il vero nodo da sciogliere della legge sulle unioni civili è, infatti, quello relativo alla stepchild-adoption, la quale pur non espressamente inserita nella normativa sulle unioni civili, non trova comunque in essa un ostacolo.

L’autrice affronta nel volume recensito anche le problematiche della trascrizione degli atti di nascita formati all’estero da coppie omosessuali, e del riconoscimento del figlio da parte del c.d. genitore sociale, tema che spesso si interseca con quelli della procreazione medicalmente assistita e del divieto di maternità surrogata. Tali argomenti trovano ampio spazio all’interno dell’opera, onde fornire al lettore un quadro completo ed esaustivo di tutti gli aspetti che con la legge 76/2016 si vanno a toccare da vicino.

Non senza dare atto delle lacune e dei vuoti normativi che permangono, soprattutto nel riconoscimento della capacità e possibilità per le coppie omosessuali di essere genitori, aspetti che la legge sulle unioni civili non ha potuto prevedere alcunché, lasciando ampio spazio al dibattito giurisprudenziale, fin all’espresso e incalzante invito della Corte Costituzionale al legislatore di intervenire a dare unità, disciplina, fondamento normativo alle nuove istanze sociali anche in tema di filiazione.

Il libro recensito offre un quadro attuale di tutte le problematiche relative alla tutela dei figli a seguito della crisi della coppia, la cui normativa si applica anche a seguito della crisi nelle unioni civili e nelle convivenze di fatto; interessante è lo spazio dedicato anche alla c.d. “genitorialità sociale”.

L’autrice tratta anche il tema della responsabilità genitoriale, con la disamina dei criteri cui deve attenersi il giudice nella scelta delle modalità di affidamento dei figli; ampio spazio viene dedicato al tema dell’affidamento condiviso e del collocamento dei figli, chiarendone distinzione e significato anche rispetto al principio di bi-genitorialità, per poi passare alla disamina delle disposizioni normative e giurisprudenziali in tema del mantenimento dei figli, fino a concludere col tema della responsabilità sussidiaria degli ascendenti.

Unico appunto che si può fare al volume recensito è la mancanza di un indice analitico-alfabetico, ma la lacuna è “superata” da un dettagliato indice sommario.

È un volume che non può mancare dalla biblioteca dell’avvocato ma soprattutto da tutti coloro che trattano il diritto della famiglia (magistrati, cultori del diritto di famiglia).