Mariateresa Elena Povia, Successione, biotestamento, divisione ereditaria e processo, Pacini Editore, Pisa, 2019
3/2019 SETTEMBRE - OTTOBRE
Il diritto ereditario italiano mostra indubbiamente il peso degli anni e la rigidità che ha sempre caratterizzato tale materia nel nostro ordinamento (si pensi, ad esempio, al divieto di patti successori, che solo negli ultimi tempi è stato incrinato dalla giurisprudenza e dal legislatore) è venuta di recente diluendosi per effetto di alcuni interventi risultati significativamente innovativi dell’originario ordito del Libro II del nostro codice civile.
È questo il caso, ad esempio, della legge sul “dopo di noi” (legge n. 112/2016) e delle “disposizioni anticipate di trattamento” (comunemente definite “testamento biologico” o “biotestamento2, regolamentate dall’art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018). Si tratta di disposizioni che incidono non soltanto su di una visione patrimonialistica della successione, peraltro ormai superata, ma anche su profili etici e culturali, nonché sulla divisione e sugli aspetti più prettamente processuali e che, perciò stesso, propongono all’interprete non pochi problemi. Si pensi, a tal riguardo, alla complessa struttura del “patto di famiglia”, introdotto in Italia con la legge 14 febbraio 2006 n. 55, in cui si mescolano istituti della successione, della donazione, del contratto.
Tutte queste problematiche vengono affrontate in maniera chiara ed organica in un recente volume dal titolo “Successione, biotestamento, divisione ereditaria e processo”, scritto da una Avvocatessa romana, Mariateresa Elena Povia, già autrice di diversi contributi civilistici a carattere soprattutto didattico. Ma tale circostanza non costituisce un limite, anzi, colma una lacuna della nostra letteratura giuridica, la quale non ha mai apprezzato troppo le opere divulgative. Il libro inizia con un capitolo dedicato all’apertura della successione ereditaria, che viene trattata con riferimenti analitici alle varie ipotesi di attualità, tra la cui la cremazione, la morte di un soggetto in un paese diverso dal proprio, la scomparsa, la morte presunta, nonché i riflessi dell’evento morte nel processo civile, penale e amministrativo.
La descrizione di tali istituti è realizzata anche attraverso il continuo richiamo ai più recenti orientamenti giurisprudenziali ed accompagnata, altresì, da schemi e da un pratico formulario contenente casi particolarmente rappresentativi, con infine il corredo della specifica normativa di riferimento. Il secondo capitolo è dedicato alle diverse tipologie di successione mortis causa, distinguendo, preliminarmente, tra quella a titolo universale e quella a titolo particolare ed illustrando, poi, le diverse fattispecie della successione testamentaria, legittima, con il richiamo alle riforme normative che hanno realizzato il superamento della distinzione tra figli legittimi, naturali ed incestuosi e, infine, necessaria; il tutto con l’esposizione della disciplina normativa di riferimento, anche con riguardo ai casi specifici delle unioni civili e delle coppie di fatto.
Anche questo capitolo, come tutti gli altri presenti all’interno dell’opera, si conclude con il corredo degli schemi e delle formule pratiche. L’esposizione delle vicende afferenti alla successione mortis causa prosegue, nel terzo capitolo, con l’analisi della fase della “giacenza dell’eredità” e, in relazione alla capacità di succedere, si esaminano diverse problematiche quali, ad esempio, l’indegnità e la diseredazione, senza trascurare gli aspetti legati alla tutela dell’erede e dei creditori. La definizione ed il contenuto del testamento, nelle sue varie forme, costituiscono oggetto della trattazione contenuta nel quarto capitolo, ove vengono altresì esaminate, prima della consueta esposizione degli schemi e delle formule di riferimento, le cause di invalidità dello stesso.
Di stringente attualità è la tematica affrontata nel quinto capitolo, dedicato, infatti, alle così dette “DAT”, ovvero alle “Disposizioni anticipate di trattamento”, che, parimenti corredate della relativa formula, vengono esaminate anche attraverso l’analisi del principio cardine del trattamento sanitario nel nostro ordinamento, ovvero il “consenso informato”, senza tuttavia trascurare gli aspetti, peraltro strettamente connessi, della terapia del dolore e della donazione degli organi. Gli istituti alternativi al testamento vengono analizzati nel sesto capitolo, che prende in considerazione il c.d. patto di famiglia, analizzandone anche gli aspetti patologici ed i relativi rimedi, nonché gli strumenti preposti alla tutela dei soggetti deboli, come ad esempio la sostituzione fedecommissoria, l’usufrutto successorio, la rendita vitalizia o altri vincoli di destinazione, quali il fondo patrimoniale ed il trust successorio.
La trattazione si conclude, al settimo capitolo, con 277 l’esame delle diverse forme di scioglimento della comunione ereditaria, da quella consensuale a quella testamentaria, notarile e giudiziaria, passando attraverso l’esposizione dell’istituto della collazione e, infine, di un interessante sentenza della Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione in materia di donazioni dirette ed indirette. Come detto in apertura, la materia successoria è in corso di ridefinizione dopo tanti decenni di sostanziale continuità nell’impostazione codicistica, strettamente legata ad un sistema di trasmissione della ricchezza basato sui beni immobili ed ormai irrimediabilmente superato.
Questo rinnovamento comporta nuove prospettive e nuovi problemi che devono essere ben soppesate sia dalla figura del consulente, che può essere l’avvocato, il notaio, il dottore commercialista, sia dalla figura dell’avvocato all’interno del processo, per poter efficacemente delineare una strategia processuale nell’interesse del proprio cliente.
Quindi ben venga questa iniziativa della casa editrice Pacini all’interno della collana “Sapere professionale”, e ben venga l’attenzione riservata dagli avvocati verso opere giuridiche che, come quella in esame, affrontano problemi attuali in chiave pratica, fornendo una lettura semplice degli argomenti, accompagnata da un glossario e da un indice analitico che ne rende ancora più agevole e veloce la consultazione.