Simone Pietro Emiliani, Lavoro subordinato e precedenza nelle assunzioni

A cura di Leonardo Carbone

Per la casa editrice Franco Angeli è in libreria il libro recensito.

L’opera, come si legge nella quarta di copertina, ricostruisce l’evoluzione che ha caratterizzato nel tempo lo schema della precedenza nell’assunzione, sia per metterne in luce i tratti di affinità con la struttura del rapporto giuridico di prelazione, sia per evidenziare che tale affinità non esclude l’esigenza di interpretare la relativa disciplina sulla base dei principi propri del diritto del lavoro, in funzione della tutela dei valori personalistici connessi con la garanzia costituzionale del diritto al lavoro che la precedenza nell’assunzione è diretta ad attuare.

Il bel libro di Emiliani si segnala perché, nell’affrontare un tema delicato del diritto del lavoro, qual è quello che attiene al diritto di precedenza nell’assunzione, dedica ampio spazio sia all’analisi delle categorie generali del diritto civile che consentono di sistemare la disciplina di tale diritto, sia alla ricostruzione della evoluzione che ha nel tempo caratterizzato l’atteggiamento dell’ordinamento nei confronti delle dinamiche del mercato del lavoro.

E infatti, attraverso una ricca analisi storica della evoluzione della relativa disciplina legislativa, il libro mostra come il legislatore, al fine di poter disciplinare quelle dinamiche, abbia fatto anche ricorso allo schema del diritto di precedenza cui, però, sono state nel tempo attribuite funzioni diverse, a tutela di valori diversi. In particolare, il confronto fra la disciplina del diritto di precedenza nell’assunzione nell’ambito dell’ordinamento corporativo e quella che ha poi caratterizzato l’ordinamento repubblicano, mette in evidenza come il medesimo schema negoziale sia stato utilizzato dal legislatore in funzione della tutela di valori non soltanto diversi, ma addirittura in polemica fra loro.

L’analisi storica consente, quindi, all’Autore di dimostrare come l’analogia fra lo schema del diritto di precedenza nell’assunzione e lo schema della prelazione legale non riguardi soltanto i relativi elementi strutturali, ma riguardi anche una delle principali e fondamentali caratteristiche che, secondo la più autorevole dottrina civilistica, hanno segnato l’evoluzione nel tempo della disciplina della prelazione legale.

E infatti, la dottrina civilistica ha messo in luce come lo schema della prelazione legale si sia costantemente caratterizzato per una spiccata “duttilità”, che ha consentito al legislatore di utilizzarlo per perseguire, nel tempo, la tutela di valori diversi ed anche in opposizione fra loro. Con la conseguenza che le conclusioni cui la dottrina civilistica è giunta nell’analizzare l’evoluzione della disciplina della prelazione legale trovano una conferma nella evoluzione che ha caratterizzato la disciplina legislativa del diritto di precedenza nell’assunzione. In questa prospettiva, il libro di Emiliani mette anche in evidenza l’ultima rilevante trasformazione che sembra avere caratterizzato l’istituto giuslavoristico del diritto di precedenza.

E infatti, anche attraverso il confronto con le fonti dell’ordinamento europeo, l’Autore mostra come l’istituto del diritto di precedenza nell’assunzione abbia da ultimo assunto la natura di una tutela di natura c.d. “transizionale”, coerente con il modello europeo della flexicurity. Tale modello, infatti, al fine di rafforzare la protezione del lavoratore sul mercato del lavoro, richiede l’adozione di forme di tutela che possono essere definite “transizionali” non soltanto perché accompagnano, e quindi agevolano, la transizione del lavoratore da un posto di lavoro ad un altro, ma anche perché non si risolvono in un ostacolo, in un impedimento al libero dispiegarsi delle spontanee dinamiche del mercato del lavoro cui le istituzioni anche europee hanno scelto di affidare la realizzazione del fondamentale diritto al lavoro.

Pertanto, il libro di Emiliani mostra come l’istituto del diritto di precedenza possa essere considerato pienamente coerente con il modello della flexicurity, perché favorisce la transizione del lavoratore da un posto di lavoro ad un altro senza imporre in via autoritativa la continuità della occupazione e, quindi, senza ostacolare le spontanee dinamiche del mercato del lavoro.

La dimostrazione della coerenza con il modello della flexicurity, e quindi con le politiche dirette a dare attuazione all’art. 4 Cost., consente all’Autore di affermare che i dubbi interpretativi posti dall’attuale disciplina legislativa del diritto di precedenza debbono essere risolti in modo da favorire, e non ridurre, l’ambito di operatività di tale diritto. Pertanto, il libro affronta tutte le diverse questioni interpretative poste dalla vigente disciplina del diritto di precedenza nell’assunzione dei lavoratori assunti a termine e di quelli licenziati per riduzione di personale, indicando, per ciascuna di tali questioni, la soluzione che meglio consente l’attuazione di tale rilevante forma di tutela transizionale.

Se per tale ragione il libro appare di particolare interesse per i giuslavoristi, il costante confronto fra le categorie del diritto del lavoro e quelle del diritto civile consente di segnalarlo anche ai civilisti, mentre l’ampia analisi storica lo rende interessante anche per quanti intendano approfondire la conoscenza della evoluzione che ha caratterizzato l’ordinamento nel passaggio dallo Stato corporativo all’attuale Repubblica.